Telecamere con video analisi: pro e contro per l’adozione in azienda

Telecamere con video analisi: pro e contro per l’adozione in azienda

All’interno di un sistema di sicurezza, le telecamere con video analisi offrono decisamente dei vantaggi rispetto alle telecamere tradizionali. Solo per fare un esempio, l’analisi dei flussi video provenienti dalle telecamere, effettuata con tecniche di intelligenza artificiale, consente di analizzare nei dettagli le immagini riprese e di catalogarle in modo da poterle facilmente recuperare.

Per contro, l’utilizzo dell’AI per la video analisi comporta un grado di complicazione maggiore, rispetto alla comune telesorveglianza, per quanto riguarda le attuali normative sulla privacy e lo Statuto dei Lavoratori. La loro adozione da parte di una azienda va quindi opportunamente valutata, alla luce dei pro e contro che comporta.

Telecamere con video analisi: tanti vantaggi rispetto a un sistema tradizionale

Installare in azienda un sistema di telesorveglianza basato sull’AI (Computer vision, Deep Learning e reti neurali) significa poter monitorare con notevole precisione i movimenti delle persone e degli oggetti (ad esempio veicoli), senza bisogno di un operatore umano che visioni le immagini, con le inevitabili distrazioni e disattenzioni che ne conseguono. In questo caso, è il sistema che analizza ciò che le telecamere riprendono e avverte l’operatore delle eventuali anomalie riscontrate, ad esempio:

  • intrusione di persone non autorizzate
  • movimento errato di veicoli
  • spostamento erroneo di oggetti
  • protezione delle stesse telecamere
  • rilevazione di fumo e incendio
  • prevenzione infortuni
  • pericoli per la sicurezza degli addetti ai lavori
  • uso non corretto dei dispositivi di protezione individuale
  • allarme di “uomo a terra”

Alle sequenze video vengono abbinati inoltre dei metadati per una precisa classificazione, che permette di trovare un determinato momento anche fra centinaia di ore di registrazione.

Uno dei vantaggi più rilevanti di adottare un sistema di telesorveglianza basato su video analisi è la possibilità di impostare gli allarmi automatici. L’impiego dell’intelligenza artificiale, in particolare delle reti neurali, consente di programmare infatti una nutrita serie di interventi al verificarsi di un evento. Ad esempio, si può avere l’invio di una notifica al server, al software o al digital video recorder per avviare la registrazione; l’invio di e-mail o altra messaggistica di allerta a una cerchia di utenti; la richiesta al personale di sorveglianza di recarsi fisicamente sul luogo dove si è generato l’allarme per eventi che richiedono l’intervento umano.

Telecamere con video analisi: a che cosa prestare attenzione

Se si sta pensando di ricorrere all’installazione in azienda di un sistema di telesorveglianza con analisi video occorre fare attenzione alle numerose norme che regolano la materia.

Innanzi tutto, si va dalla tutela della privacy e dei dati personali dei dipendenti, di cui occorre tenere conto sin dall’acquisto del sistema (per il cosiddetto principio di “privacy by design”, ossia prevista fin dalla progettazione), imposta dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati (GDPR). L’articolo 25 di tale regolamento prescrive al titolare del trattamento (lo stesso datore di lavoro o una figura designata) di attuare misure tecniche e organizzative adeguate a garantire la protezione dei dati, già al momento della pianificazione dell’attività di videosorveglianza, prima di mettere in funzione il sistema. Contravvenire a queste norme comporta sanzioni economiche anche rilevanti. Secondo quanto disposto dall’Autorità Garante della privacy, poi, per l’installazione di sistemi di sorveglianza tramite telecamere è necessario svolgere la valutazione d’impatto (DPIA).

Ogni datore di lavoro è consapevole poi di essere tenuto a rispettare inoltre l’art. 4 della legge 300/1970 (“Statuto dei lavoratori”), come riformulato dall’art. 23 del D. Lgs. n. 151/2015, attuativo del cosiddetto “Jobs Act” (ovvero legge delega n. 183/2014) e integrato, in seguito, dal D. Lgs. n. 185/2016. Prima dell’installazione di impianti audiovisivi e di controllo dovrà essere stipulato un accordo con la rappresentanza sindacale unitaria o aziendale, oppure dovrà essere richiesta l’autorizzazione alla sede territoriale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Anche in questo caso, non rispettare le norme può comportare sanzioni economiche, oltre all’immediata disattivazione della videosorveglianza.

Da ricordare, poi, il divieto di trattamento di dati biometrici ottenuti tramite tecniche di riconoscimento facciale, a meno di non avere ottenuto il consenso dell’interessato o che sussistano necessità di interesse pubblico o in ragione di obblighi o diritti in materia di diritto del lavoro, della sicurezza e della protezione sociale.

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