Sistema di allarme pubblico: più rapidità d’azione con la video analisi

Sistema di allarme pubblico: più rapidità d’azione con la video analisi

Il sistema di allarme pubblico è un servizio che il Parlamento europeo e il Consiglio hanno previsto nel Codice delle comunicazioni elettroniche (rifusione), direttiva (UE) 2018/1972 dell’11 dicembre 2018. A questo argomento è interamente dedicato l’articolo 110, nel quale si invitano le pubbliche autorità di tutti i Paesi europei ad attivare sistemi di lancio di allarme alla popolazione utilizzando metodologie standardizzate e armonizzate in tutta Europa. In questo modo, un cittadino europeo che si trovi temporaneamente in una nazione diversa dalla propria potrà comunque ricevere messaggi di allarme.

 

Come opera un sistema di allarme pubblico

 

Il sistema di allarme pubblico è anche conosciuto con la sigla PWS – Public Warning System e consiste in messaggi inviati alla popolazione tramite i servizi di telefonia mobile, o, come prevede l’articolo 110, tramite un’applicazione mobile basata su un servizio di accesso a internet, a condizione che l’efficacia del sistema di allarme pubblico sia equivalente in termini di copertura e capacità di raggiungere gli utenti finali, compresi quelli presenti solo temporaneamente nella zona interessata.

 

Alla base dell’efficacia di un sistema di allarme pubblico c’è la tempestiva rilevazione dei rischi, dovuti a eventi avvenuti o imminenti. È di fondamentale importanza, quindi, adottare quelle tecnologie che velocizzano e rendono più affidabili i sistemi di controllo e di sorveglianza. Nel campo della videosorveglianza, i migliori risultati possono essere ottenuti con la video analisi basata su intelligenza artificiale, anche detta AI (dall’inglese, Artificial Intelligence).

 

Le tecnologie per la video analisi

 

I sistemi più recenti di video analisi sono basati sulle tecnologie dell’intelligenza artificiale. Computer vision, deep learning e reti neurali sono le tecniche più avanzate attualmente disponibili. Il deep learning applicato all’analisi delle immagini offre molti vantaggi rispetto a un tradizionale sistema di videosorveglianza. L’utilizzo delle reti neurali consente di ridurre, fino ad eliminarle, le imprecisioni nell’analisi delle immagini dovute alle rapide variazioni della scena inquadrata, ad esempio in seguito a cambiamenti delle condizioni meteo, di illuminazione o dallo spostamento della telecamera. Il flusso video viene analizzato (Video Content Analysis) e corredato di metadati per strutturare le sequenze e assegnare loro delle “etichette” che le rendano facilmente rintracciabili. Ogni singola immagine viene processata in tempo reale, dando la possibilità di rilevare in modo affidabile oggetti che alla visione possono apparire sovrapposti o del tutto occlusi. Un altro vantaggio derivante dall’adottare le reti neurali sta nel fatto di poterle addestrare per svolgere una molteplicità di attività.

 

Cosa permette di fare la videoanalisi per un sistema di allarme pubblico

 

La video analisi su AI offre la capacità di individuare in modo automatico qualsiasi anomalia o cambiamento all’interno delle immagini sottoposte a controllo. E in modo altrettanto automatico può generare degli allarmi. Il sistema di AI può essere addestrato, ad esempio, per rilevare persone o veicoli che accedono all’area sorvegliata; per riconoscere lo stato in cui si trova un oggetto o una persona, ad esempio se una porta è aperta o chiusa, se una persona è in piedi o a terra, se indossa un dispositivo di sicurezza o no.

 

Queste funzionalità trovano tutte applicazione anche in un sistema di allarme pubblico, come nel caso della rilevazione della presenza di intrusi o di oggetti sospetti che potrebbero far pensare a un imminente atto terroristico, così come la presenza di fumo o fiamme. In ognuno dei casi sopracitati, gli amministratori del sistema di allarme pubblico possono programmare l’invio di messaggi di allarme alla popolazione alla rilevazione dell’evento.

 

 

Sistema di allarme pubblico con video analisi, occhio alla privacy

 

La privacy rappresenta un aspetto molto rilevante riguardo l’installazione di un impianto di videosorveglianza basato su video analisi ai fini della creazione di un sistema di allarme pubblico. I Comuni devono pertanto attenersi alla Direttiva di polizia decreto legislativo 51/2018 (che ha recepito la Direttiva 2016/680 del Parlamento europeo e del Consiglio d’Europa) e al Regolamento europeo per la protezione dei dati (GDPR), che impone la logica del rispetto della privacy by design e by default, ovvero fin dalla progettazione del sistema.

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