Secondo i dati Istat, l’Italia utilizza 26.6 miliardi di metri cubi di acqua all’anno, oltre la metà è per l’agricoltura, in particolare per l’irrigazione. Soprattutto quando si parla di resa delle colture industriali, esiste una forte dipendenza dal ciclo dell’acqua e, in Italia, l’80% delle produzioni vegetali esportate arriva da agricoltura irrigua.
Il cambiamento climatico espone le produzioni ad eventi estremi, sempre più frequenti: periodi di siccità prolungati, bolle di calore, anomalie termiche, bombe d’acqua con grandissime quantità di pioggia in pochissimo tempo. E le annate con fenomeni siccitosi severi stanno diventando sempre più frequenti, anche al centro-nord.
Irrigare per fornire alle colture la giusta quantità d’acqua, quando serve al ciclo colturale, è diventato essenziale. L’irrigazione porta vantaggi: miglioramento e stabilità delle rese (è dimostrato che le rese scendono all’aumento dello stress idrico), miglioramento della qualità del prodotto, competitività aziendale.
Migliorare l’efficienza irrigua è un’esigenza, in primis per le colture industriali
Dal 1982, la superficie irrigabile in Italia è aumentata. Quella effettivamente irrigata cambia a seconda delle annate ma, sempre secondo l’Istat, si aggira attorno ai 2.550 migliaia di ettari e la propensione all’irrigazione delle nostre aziende agricole è fra le più alte d’Europa. Gli ultimi dati disponibili attestano che il 90% delle aziende agricole produttrici di ortive è presente l’irrigazione e, se non si tiene in considerazione il riso, pianta acquatica, ortive, mais da granella e frutticole, sono le coltivazioni per le quali l’irrigazione è maggiormente presente.
La quantità d’acqua utilizzata dipende da molti fattori ma, dal momento che la SAU (Superficie Agricola Utilizzata) è in calo, e la popolazione mondiale invece cresce, è evidente che sia fondamentale rendere produttiva ogni goccia d’acqua distribuita.
L’efficienza irrigua è quindi un concetto da tenere sempre presente. Il sistema di irrigazione scelto dall’azienda agricola è centrale, ma altrettanto importante è utilizzarlo in maniera corretta. L’efficienza d’uso dell’acqua distribuita infatti dipende anche dalla resa agricola. Tenendo fisso il volume, all’aumentare delle rese, ogni goccia distribuita sarà più efficiente. E ogni coltura ha una restituzione idrica precisa che porta a massimizzare la componente utile della pianta, quindi biomassa per le foraggere, frutti per le arboree, bacche per il pomodoro.
In Italia, i sistemi di irrigazione più diffusi sono quelli per aspersione e scorrimento superficiale, mentre la microirrigazione, sebbene in aumento, è ancora relativamente poco diffusa, anche se, paragonata agli altri sistemi, è il metodo più efficiente.
Ogni sistema di irrigazione può essere efficientato con A2A
Per rendere precisa l’irrigazione sono molte le tecnologie a disposizione. Va monitorato lo stato idrico della coltura, in base al suo stadio fenologico e anche in rapporto ad altri parametri come struttura e tipo di terreno, stato idrico del suolo, previsioni meteo e modello di evopotraspirazione specifico della coltura considerata.
A2A Smart City ha messo a punto un software che permette proprio di tenere sotto controllo, in modo semplice, tutti i dati e di gestire il metodo di irrigazione già presente in azienda in maniera sostenibile ed efficiente. Il sistema utilizza un mix di sensoristica che, assieme al software basato su algoritmi appositamente studiati, differenziati per coltura e tipologia di terreno, e che considerano dati raccolti e risultati agronomici di letteratura, suggerisce all’agricoltore la quantità esatta di acqua da distribuire.
Facciamo un esempio concreto. Il DSS, che tiene conto anche delle previsioni meteo, è al momento utilizzato sulle coltivazioni (10 ettari di pomodoro da industria e 5 ettari di pero) di Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia (Fe), in collaborazione con il partner IBF Servizi.
L’imprenditore agricolo, tramite un’interfaccia semplice e di immediata comprensione, può conoscere così quale sia il volume d’acqua da distribuire a seconda dei parametri rilevati e a seconda del metodo di irrigazione presente nella sua azienda. Ciò gli permette risparmio idrico (secondo le stime più recenti, la stima di risparmio si attesta attorno al 30%) e massimizzazione delle rese agricole.
Lo scopo è allo stesso tempo migliorare le condizioni di crescita della coltura e aumentare la sostenibilità ambientale, riducendo i costi di produzione.
Fonti: