Puntare a un’agricoltura sostenibile è ormai una necessità. Con il Green Deal europeo si vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e sempre più le politiche europee andranno nella direzione di un’agricoltura più rispettosa del Pianeta. D’altra parte, il cambiamento climatico condiziona enormemente le rese e, se da un lato le imprese agricole devono compiere scelte che mirino a contrastarne gli effetti, dall’altro, senza un’agricoltura sostenibile, continueranno a incentivarlo.
La produzione di cibo contribuisce al cambiamento climatico con l’emissione di gas serra in particolare contribuisce secondo dati del 2019 a livello mondiale per il 26%, comprendendo nel calcolo anche la supply chain. Guardando a recenti comunicazioni dell’ISPRA, il solo settore agricolo rappresenta in Italia il 7% circa delle emissioni di gas serra, con un continuo miglioramento dal 1990 al 2018. L’obiettivo di un’agricoltura sostenibile è raggiungibile.
Agricoltura sostenibile e agricoltura digitale vanno a braccetto
Abbracciare l’agricoltura digitale aiuta a raggiungere un’agricoltura più sostenibile, grazie all’utilizzo di dati l’azienda agricola può compiere infatti scelte corrette in termini di distribuzione di input. In questo modo da una parte si ottimizza la distribuzione di semi, fitofarmaci, fertilizzanti, acqua impattando meno sull’ambiente, dall’altra scelte agronomiche guidate da dati precisi massimizzano rese e ricavi. La sfida dell’aumento della popolazione e la tutela dell’ambiente non può andare a discapito della produzione. L’agricoltura 4.0 può avere un impatto importante sulla riduzione dei gas serra anche azzerando il consumo diretto e indiretto di combustibili e migliorando la capacità del suolo di operare come riserva di carbonio.
Sono molte le tecnologie impiegate nell’agricoltura digitale, si va da quelle che riguardano il posizionamento geografico a sensori per la raccolta dati fino ai sistemi di dosaggio variabile per i diversi input e le tecnologie che mettono in comunicazione macchine e device. Tramite l’utilizzo di DSS si elaborano i dati per il loro utilizzo come informazioni cruciali in campo. Lo scopo è prendere decisioni consapevoli e sito specifiche per ottenere la massima resa agricola possibile con il giusto dosaggio di input.
Come l’agricoltura produce gas serra
Le emissioni di protossido di azoto sono principalmente dovute alla trasformazione microbica dell’azoto nel suolo. Contribuisce all’aumento delle emissioni, per esempio, la distribuzione di azoto come fertilizzante chimico. Da notare che il potenziale di riscaldamento climatico del protossido di azoto è circa 300 volte più alto di quello della CO2. Per quanto riguarda il metano, si producono emissioni durante la ruminazione del bestiame: la flora batterica del ruminante, infatti fermenta il cibo ma durante questa fase si forma del metano che l’animale poi emette; fra le fonti di produzione di metano da non dimenticare le risaie, quando sono sommerse. E la famosa CO2? I processi produttivi comportano la produzione di CO2. Si emette anidride carbonica per effetto della combustione di idrocarburi o, per esempio, con la decomposizione di biomassa rimasta sul terreno.
I dati come leva per un’agricoltura sostenibile
Raccogliere dati in campo relativamente alla composizione e tessitura del terreno, all’umidità, alle reali necessità nutritive della pianta, attraverso sensori posizionati, per esempio, sui trattori o con rilevamenti via satellite o drone, permette all’agricoltore di dosare precisamente gli input:è chiaro che l’agricoltura diventa così più sostenibile.
Applicare fertilizzanti o fitofarmaci a dose variabile, tramite attrezzature che lo permettano, porta al triplice risultato di risparmiare input, che quindi non dovrà essere prodotto e acquistato, di evitare la dispersione del prodotto in eccesso e di aumentare la resa agricola. Un’irrigazione precisagarantisce, oltre al risparmio di acqua, quello dell’energia per pomparla. L’acqua distribuita in eccesso poi aiuterebbe le emissioni del suolo di protossido di azoto. Già l’adozione di semplici tecnologie di guida assistita o automatica consente risparmi di carburante e di input che si riflettono sulla sostenibilità. Si evitano quindi anche le sovrapposizioni di lavorazioni e i gap.